Stanno facendo il giro del web le immagini del primo hamburger creato in laboratorio, presso il dipartimento di fisiologia dell’ Università di Maastricht: ci sono voluti 3 mesi e circa 250 mila sterline; tra i finanziatori della ricerca c’è anche Sergey Brin, il miliardario co-fondatore di Google.
Ecco gli ingredienti della carne in provetta: le cellule staminali sono state estratte dal muscolo di un bovino e dopo tre mesi hanno sviluppato in vitro 20.000 fibre. Queste sono state compattate insieme per formare un hamburger di 140 grammi ed infine, per migliorare colore (data l’assenza di mioglobina) e sapore, sono stati aggiunti succo di barbabietola rossa, zafferano, sale, uova in polvere e pangrattato.
Il tasting del Frankenburger (come l’hanno ribattezzato i media britannici) si e’ tenuto in diretta il 5 agosto in uno studio televisivo di Londra, con la presenza del professore Mark Post. All’evento hanno preso parte due critici culinari, l’americano Josh Schonwald e l’austriaca Hanni Ruetzler che hanno così commentato “Consistenza perfetta: gusto simile a quello della carne, ma non altrettanto succoso. Mi aspettavo una texture più morbida. Mancavano sale e pepe“. Quindi ammesso che si riesca a produrre grandi quantità di carne in tempi brevi, per ora resterebbe il problema del sapore. http://www.youtube.com/watch?v=Oo6UyLqUVtQ
Progetto eco-sostenibile? Gli allevamenti intensivi hanno un pesante impatto negativo sull’ambiente. I bovini richiedono circa 100 grammi di proteine vegetali per produrre 15 g di proteine animali commestibili: il 30% delle coltivazioni sono impiegate per ottenere mangimi per animali e solo il 4% per il diretto consumo umano. Per produrre 1 kg di carne bovina si immettono nell’atmosfera 36,4 kg di CO2 e sono necessari 15 mila litri d’acqua (mentre ad esempio per 1 kg di pollo ne servono circa 4 mila). Inoltre, stando ai dati della FAO, nel 2050 il consumo della carne raddoppierà in virtù della crescita della ricchezza dei paesi in via di sviluppo.
A sostenere la ricerca è anche l’associazione animalista Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) che ha posticipato al 2013 la scadenza per il premio da un milione di dollari, messo in palio nel 2008, per il primo laboratorio capace di creare carne in provetta. Bisogna comunque considerare che sono molte le perplessità di natura etica sulla produzione di carne in vitro: secondo una ricerca di Coldiretti il 73% degli italiani (3 su 4) non mangerebbero un hamburger in provetta; per i cittadini le innovazioni alimentari dovrebbero percorrere la strada della naturalità e della sicurezza e permane quindi scetticismo e timore. Infine, c’è il problema dell’aspetto economico ma i ricercatori sono fiduciosi che l’efficienza di questo processo potrà essere migliorata.
FONTI:
http://www.youtube.com/watch?v=gyxPxcE_4to
http://www.peta.org/b/thepetafiles/archive/2008/04/21/lab-meat-tastes-like-a-million-bucks.aspx